Chiesa Plebana S. Siro di Nervi

Notizie storiche


Data (inaugurazione): 25 Luglio 1723

Attività (uso attuale): parrocchia plebana

Uso storico: parrocchia plebana

In epoca medievale la via appenninica che collegava la val Trebbia e la costa ligure si biforcava nelle zone fra Nervi e Sori, rendendole centri economici e commerciali tali da favorire l’edificazione di chiese plebane. Il primo documento del 5 giugno 1240 del registro arcivescovile, attesta che la chiesa sarebbe stata costruita in un territorio che apparteneva al patrimonio dell’Arcivescovato genovese. Nello stesso registro sono menzionati Arcipreti di questa pieve già dal 1143 e 1150, ciò fa credere che la chiesa esistesse già prima dell’anno mille.

Nel 1639 ha inizio la parziale demolizione della struttura romanica per la costruzione della chiesa moderna., che si fonda sulla struttura dell’antica, infatti la posizione del coro è rivolta ad oriente com’era antico costume. Una lapide anticamente posta proprio nel coro, ora in fondo alla chiesa sotto la cantoria nel lato destro, attesta la consacrazione del 25 Luglio 1723 per mano del Vescovo di Moriana ed Accia in Corsica Mons. Agostino Saluzzo. I lavori subirono diverse interruzioni anche a causa della carenza di fondi e di crolli nella struttura.

Purtroppo l’archivio parrocchiale antico andò perduto in un incendio doloso nel 1848, molta documentazione è andata così perduta.

 

Annotazioni/Descrizione


Esterno

E situata sulla parte collinare di Nervi. Sul fianco destro della chiesa la gradinata marmorea risale al 1861. La facciata romanica è stata ritrovata nel 1959 da Giacomo Raitano che ne curò il restauro e risale alla fine dell'XI secolo. Il portale sud è del 1947 su disegno del pittore Romeo Drago di Nervi.

Interno

L'interno della chiesa è costituito da una sola navata larga circa 17 metri. Elementi di rilievo sono la cantoria in marmo con alte colonne corinzie realizzata su disegni di Carlo Barbino e la tomba del conte Luigi Emanuele Provetto che è stata dichiarata monumento nazionale. Oltre il pulpito, vi sono 9 altari marmorei, tre in capo con cappella, e tre per lato, tutti chiusi da balaustrate e ornati da due colonne ciascuno. Nel presbiterio è presente una tela di Carlo Giuseppe Ratti che raffigura la traslazione del corpo di S. Siro. Nel 1865 Giuseppe Sartoria fece dono alla chiesa di quattromila reliquie, ereditate dallo zio Domenico Gaetano Sartoria morto nel 1829 Priore di S. Sabina in Genova, attualmente le reliquie sono conservate nella chiesa. E' da ammirare anche il bellissimo Presepe in ceramica artistica.

 

Note


Opere

Tutta la chiesa è coperta di marmi, pitture e dorature di data moderna. La medaglia dell’Ascensione di Gesù al cielo del 1820 circa è attribuita a Giuseppe Paganelli, contornata da ornati di Carlo Rosaceo disegnati da Carlo Barabino. I profeti maggiori affrescati fra i finestroni e i profeti minori più in basso sono di Francesco Semino.

Gli affresci del coro sono del Ratti e sono stati compiuti nel 1790; alle virtù teologali affrescate nell’arco trionfale segue nella volta la gloria di San Siro. Lungo i muri sono cinque statue in cotto in altrettanti nicchioni, del Cevasco, rappresentanti il SS. Salvatore e gli Evangelisti.

L’organo è del 1846 dei fratelli Lingiardi di Pavia, ampliato nel XIX secolo. Nel 1877 Giacobbe Emanuele viene incaricato di realizzare due statue marmoree su disegno di Maurizio Dufour, per ornare il battistero.

 

Bibliografia


“Parrocchie dell’arcidiocesi di Genova, notizie storico-ecclesiastiche” 1882.

 

Ultimo aggiornamento 26 Ottobre 2022